La Legge 170/2010 indica la scuola come il contesto privilegiato per la realizzazione di interventi necessari all’identificazione precoce e al recupero didattico per i bambini che presentano iniziali difficoltà nel processo di apprendimento.
Il persistere delle difficoltà, anche a seguito di azioni mirate, comporterà un successivo coinvolgimento della famiglia e l’eventuale invio ad uno specialista per l’approfondimento diagnostico.
Tali indicazioni, previste già per gli ultimi anni della scuola dell’infanzia, sono funzionali a contrastare atteggiamenti di “attesa” rispetto alle possibili problematiche scolastiche dei bambini, e a promuovere modalità proattive di individuazione delle aree di rischio, utili a contenere e limitare l’evoluzione di specifiche o aspecifiche problematiche negli apprendimenti.
Le difficoltà di apprendimento interessano difatti il 15-20% della popolazione scolastica italiana; ciò significa che in una classe composta da 20 alunni, 3 di questi comunemente sperimentano, seppur a diversi livelli, problematiche nel percorso scolastico. Tra questi rientrano bambini con disabilità intellettiva, forme diverse di disequilibrio nell’integrazione di più funzioni coinvolte nella codifica e decodifica delle informazioni, e bambini che in seguito presenteranno una diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (il 2-3% della popolazione scolastica).
La tempestività di un intervento inizialmente didattico ed in seguito abilitativo diviene perciò fondamentale, poiché l’efficacia delle azioni di potenziamento è maggiore quando l’età del bambino è ridotta: l’intervento su un’abilità in formazione permette un recupero maggiore rispetto a quello su un’abilità sviluppatasi in modo deficitario.
E’ fondamentale precisare inoltre che l’identificazione tardiva dei Disturbi dell’Apprendimento (o la loro mancata identificazione) può ripercuotersi sugli aspetti della personalità del bambino e incidere sull’emergere di problematiche secondarie, quali inibizione e/o problemi nel comportamento.
Le ricerche scientifiche nell’ambito della psicopatologia dello sviluppo mostrano un’ampia correlazione tra Disturbi Specifici dell’Apprendimento e problematiche di natura emotiva, comportamentale e sociale. Lufi et al. (2004) sottolineano ad esempio che bambini e ragazzi con problematiche legate all’apprendimento, mostrano maggiori livelli di ansia per le situazioni di valutazione scolastica, tali da compromettere le stesse prestazioni.
Un intervento precoce può perciò favorire l’espressione massima delle proprie potenzialità; quando le possibili difficoltà sono opportunamente riconosciute e affrontate già nei primi anni scolastici, le opportunità di successo aumentano, si riducono le occasioni di frustrazione, e si ha l’opportunità di mettere al centro il benessere emotivo di ogni bambino.
Per approfondire
Lufi, D., Okasha, S., & Cohen, A. (2004). Test anxiety and its effect on the personality of students with learning disabilities. Learning disability quarterly, 27(3), 176-184